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    Christos Stavropoulos presenta Daniele Baiesi

    Il general manager dell’Olimpia Milano, Christos Stavropoulos, ha incontrato oggi i media insieme al nuovo direttore sportivo Daniele Baiesi. Ecco alcuni dei passaggi salienti.

    Sulla stagione passata: “Abbiamo commesso degli errori, mi viene in mente Josh Nebo, che abbiamo aspettato dopo il primo infortunio e quando si è verificato il secondo forse era già tardi e non c’era una soluzione che ci convincesse. In generale, non vorremmo prendere giocatori tanto per prenderli. Abbiamo provato a rimediare, non voglio fare nomi di giocatori che hanno reso meno di quanto ci aspettavamo, ma qualche volta capita di non riuscirci. Quello che abbiamo sbagliato farà parte del nostro bagaglio di errori da non commettere ancora. Però non dobbiamo dimenticarci che siamo gli stessi che avevano vinto tre scudetti consecutivi. E siamo già al lavoro per costruire una squadra che sia competitiva per i playoff di EuroLeague e possa tornare a vincere il campionato”.

    Su Nikola Mirotic: “Tempo fa ci ha informato esprimendo la volontà di cominciare un percorso diverso. Ha avuto lo stile e la gentilezza di informare anche la proprietà. Ovviamente, siamo dispiaciuti. Ha dato tutto fino all’ultimo, ha dimostrato di essere un grande campione e un professionista serio. Possiamo solo dirgli in bocca al lupo”.

    Le difficoltà del calendario e la prossima stagione: “Quello che preoccupa è proteggere la salute dei giocatori, che si infortunano di più, in tutte le squadre, quindi è sempre più richiesto un adattamento da parte degli allenatori. Ovviamente, tutti si preparano per costruire squadre profonde. Qualche operazione l’abbiamo già fatta ma non è il momento per annunciare nulla. Dobbiamo rispettare chi sta giocando”.

    Sull’anno olimpico di Milano: “Sarà una stagione particolare perché come sapete dovremo lasciare l’Unipol Forum per tre mesi, dal 15 dicembre al 15 marzo, anche se Milano-Cortina e lo stesso Forum stanno dimostrando grande collaborazione per permetterci di rimanere qui come sede e allenamenti. Ci sarà un problema economico ovvio perché passeremo da un’arena da oltre 12.000 spettatori ad una che ne contiene meno della metà, l’Allianz Cloud. Ma nell’anno dei 90 anni del club giocare nell’ex Palalido rappresenta una coincidenza che ci fa piacere, anche perché è un bell’impianto”.

    Sul caso Milutinov: “C’è stato un momento in cui pensavamo che venisse da noi. Poi ha preso un’altra decisione ed ha firmato con un altro club. Oggi è un giocatore di un’altra squadra e noi non commentiamo mai la situazione di giocatori altrui”.

    Sulla situazione di Lega: “C’è stato un segnale forte da parte di sei club. Se Maurizio Gherardini con la sua esperienza e la sua carriera, un curriculum che non devo spiegare io, mostra disponibilità credo che questa sia un’occasione importante”.

    Sulla NBA in Europa: “Se vogliono venire in Europa significa che qualcosa di buono l’abbiamo. L’EuroLeague ha una storia di 25 anni e un prodotto solido. Ci siamo incontrati a Ginevra, noi club di EuroLeague, la Fiba e i rappresentanti della NBA. Abbiamo aperto un dialogo e vedremo se ci sarà la possibilità di fare qualcosa insieme. Ma al momento non c’è altro che un dialogo”.

    Sulla partenza di Mario Fioretti: “Siamo contenti che abbia la possibilità di allenare un club ambizioso. Siamo contenti per lui. Il sostituto lo sceglierà il capo allenatore com’è normale che sia. Ma non siamo nudi, abbiamo Milan Tomic con la sua esperienza di tanti anni e Alberto Seravalli. Ci sarà tempo”.

    Ecco i passaggi salienti degli interventi di Daniele Baiesi.

    Sulla nuova esperienza a Milano: “Ho conosciuto Ettore Messina quando era alla sua prima stagione da capo allenatore, a Bologna, ad un evento di beneficenza, ma quello è stato solo il primo contatto. Poi il rapporto si è sviluppato dalla stagione 2001/02 dopo la famosa partita dell’invasione di campo in seguito alla sollevazione dall’incarico come venne chiamata. Per me che mi abbia chiamato qui è una dimostrazione di stima che mi appaga. Con Christos abbiamo tipi di competenze differenti. Sono qui da poco ma direi che siamo sinergici, complementari”.

    La sua visione del mercato: “La G-League è la stessa di prima anche dopo l’introduzione dei contratti “two-ways”. La differenza è che i giocatori prima di venire in Europa per qualche anno restano nell’area NBA in una lega che è più di parcheggio che sviluppo. Il risultato è che si tende ad avere da noi una lega più vecchia, con i soliti giocatori che guadagnano sempre di più ma sono sempre di meno, mentre i nuovi arrivano qui che hanno già 26-27 anni e necessitano lo stesso di tempo. Mi viene in mente il caso di Wade Baldwin che venne al Bayern dopo aver fallito all’Olympiacos e poi ha avuto la carriera che sappiamo. Era stato una prima scelta ma in Europa era arrivato a 23 anni”.

    Le differenze con la Germania: “Non cambierei mai l’Italia con la Germania, ma in tema di cultura sportiva sono due paesi diversi. La mia sensazione è che quella cultura sia più sana mentre da noi la miccia è più corta e si consuma prima. Al tempo stesso lì c’è più distacco rispetto alla squadra. Da noi è diverso”.

    Sul mercato dei playmaker: “Non so cosa si intenda per playmaker. In Italia ci sono stati Mike D’Antoni, Ossola, Marzorati, Brunamonti. Ma chi era il playmaker del Fenerbahce che ha vinto l’EuroLeague? Se invece pensiamo a chi deve eseguire un “play” allora bisogna sapere quale è questo “play” che intendiamo eseguire”.

    L’articolo Christos Stavropoulos presenta Daniele Baiesi proviene da Pallacanestro Olimpia Milano.

    Fonte: Ufficio Stampa Olimpia Milano

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